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Le tradizioni di Pasqua a Foggia

In questo periodo, in cui si celebrano i riti Pasquali e ci si avvicina al giorno della celebrazione della Santa Pasqua, si rivivono tutte quelle tradizioni che persistono tra la gente e sulle nostre tavole.

I riti più significativi iniziano il giovedì sera con la Messa in Cena Domini e con la Sacra visita dei Sepolcri. Il venerdì Santo ci si stringe attorno alla Solenne processione dei Misteri. Il sabato Santo, invece, le mamme, le nonne e le mogli si  dedicano alla preparazione del pranzo della domenica di Pasqua.

A Foggia, le tradizioni prevedono una varietà dei cibi che vanno dai salumi e formaggi, tra gli ingredienti dell’antipasto, il famoso “Benedetto”, alla pasta al forno (lasagne in particolare), lo spezzatino con l’agnello e i cardoncelli e una lunga serie di dolci, tra i quali la “squarcella”: dolce tipico, una ciambella ricoperta di glassa di zucchero, a forma di cuore o cerchio e, di solito, decorata con uova sode dipinte e confettini colorati.

La tradizione vuole che si doni ai bambini e  ai fidanzati. Non mancano dolci importati e, ormai, entrati a far parte della nostra tradizione, come la “pastiera” di ricotta e grano e la tradizionale colomba. L’uovo di Pasqua resta il principe dei dolci e tutti aspettano il momento, alla fine del pranzo, per poterlo aprire e vedere la sorpresa.

Uno dei riti più belli che ancora oggi è molto sentito nelle famiglie foggiane è quello della “Benedizione” da parte del capo famiglia (in genere la persona più anziana presente a tavola) che, dopo una breve preghiera di ringraziamento, con un rametto di ulivo, conservato dalla Domenica delle Palme asperge  i presenti a tavola.

Inizia, così, il pranzo con  il “Benedetto”, tipico antipasto composto da una serie di alimenti molto diversi: agrumi tagliati a fette, cedro candito, formaggi, salumi e le uova sode dipinte dai piccoli di casa, riempiono i vassoi delle tavole. In molte famiglie è usanza preparare più tegami “tijelle” di patate e agnello e spezzatino, in modo da poterle utilizzare il giorno successivo, del lunedì in Albis, per la pasquetta, giorno dedicato alla gita fuori porta per trascorrere una giornata allegra con parenti e amici. Il dopo il pranzo, se vi sono bambini, viene allietato dalle recite delle poesie di Pasqua.

Maria Attanasio

Classe II B
Plesso N. Zingarelli