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Lo scambio delle uova a Pasqua

L’uovo di cioccolato è fra le tradizioni più irresistibili del giorno di Pasqua. Sia fondente o al latte, è gradito da grandi e piccini, anche perché nasconde al suo interno una simpatica sorpresa. Ma quali sono le origini di questa tradizione? L’usanza dello scambio delle uova ha origini lontane. Per i popoli più antichi, l’uovo della gallina era sinonimo di vita. Sembra che la consuetudine di portare uova in dono risalga agli antichi Persiani che, per l’arrivo della primavera, scambiavano il prezioso alimento. La tradizione si sarebbe, poi, diffusa in Egitto e in Grecia, mentre i primi esemplari decorati risalirebbero all’antica Cina. Nei paesi, come le attuali Russia e Scandinavia, l’uovo  rappresentava la continua rinascita del ciclo di vita, quindi lo si celebrava con forte sacralità.

Il simbolo della vita e della rinascita viene assorbito dal Cristianesimo e rimane immutato fino alla modernità. Sembra sia stato nel Medioevo, però, che il dono delle uova decorate cominciò ad affermarsi come tradizione pasquale: è in questo periodo storico che, in Germania e nei paesi scandinavi, si diffuse l’abitudine di regalare uova colorate la domenica di Pasqua. E proprio in Scandinavia, l’alimento è diventato simbolo del ritorno della primavera.  Sempre nel Medioevo, l’uovo pasquale divenne anche un oggetto di lusso: abbellito con metalli preziosi come l’argento, Edoardo I ne commissionò 450 esemplari proprio in occasione della Pasqua. L’attenzione alla preziosità dei materiali rimase intatta fino al 1800, con il famoso uovo di Fabergé: un esemplare di platino smaltato, contenente un secondo uovo in oro e due doni.

E. D'Atri, S. Zichella

Classe III B
Plesso N. Zingarelli