lostrillo.news
img-20170420-wa0000

“Giovanni Perdigiorno” a scuola

Oggi sono andata con la mia classe V B in palestra dove c’erano due attrici molto simpatiche che ci hanno fatto assistere ad una rappresentazione di un’opera teatrale chiamata: “Giovannino Perdigiorno”.

Lui viaggiava di qua e di là per il mondo e il primo paese che ha visitato è stato il “Paese Senza Punta”. In quel paese non esistevano le punte nemmeno alle matite, alle penne, alle case nemmeno ai coltelli… a niente.

Il secondo paese che ha visitato è stato il “Paese con la S davanti” in cui tutto si chiamava con la S: Stromba, oppure Macchina Sfotografica, oppure si diceva vado a Scucinare.

Il terzo paese che Giovannino Perdigiorno ha visitato è stato il “Paese di zucchero”. In quel paese era tutto fatto di zucchero: le case, le persone, le scuole, i parchi, i musei, i bar, i supermercati… tutto. In quel paese era tutto di zucchero a velo e lui mangiava tanti dolci, ma ad un certo punto voleva un po’ di pane e scoprì che in quel mondo non esisteva il pane, così Giovannino triste andò in un altro paese.

Giovannino andò nel paese senza sonno, in quel paese la gente non dormiva ma lavorava, passeggiava, giocava senza fermarsi mai. Giovannino Perdigiorno però aveva sonno e nessuno in quel paese lo lasciava dormire e così andò via, in un altro luogo chiamato “Paese di Ghiaccio”. In quel paese era tutto fatto di ghiaccio ed era così freddo che tutto era congelato e le persone vivevano nel frigorifero.

Giovannino Perdigiorno così andò via anche da quel paese e andò nel “Paese dei Bugiardi”; in quel paese si dicevano solo bugie, infatti era mercoledì e loro dicevano che era lunedì, invece Giovannino diceva solo la verità e così si trasformò in paese della verità.

Poi Giovannino andò nel “Paese Melanconico” in cui anche se era una bella giornata e tutto andava bene, tutti erano tristi: per questo, Giovannino decise di scappare via.

Infine, Giovannino andò nel “Paese Perfetto” in cui tutto era sempre giusto… ma all’improvviso si svegliò e si accorse che aveva solo sognato.

Simona Stirbu

Classe V B
Plesso San Lorenzo