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Storia e leggenda dell’08 marzo

Oggi, 08 marzo, ricorre la Giornata Internazionale della Donna per ricordare tutte le conquiste delle donne, ma anche le discriminazioni e le violenze subite da molte donne.
Secondo la leggenda, agli inizi del marzo 1908 le operaie della Cotton, un’industria tessile di New York, iniziarono a scioperare contro le loro disumane condizioni lavorative e lo sciopero durò fino a quando, l’8 marzo, il proprietario della fabbrica, dopo averle rinchiuse in essa, bloccò tutte le uscite. Poco dopo scoppiò un incendio in cui persero la vita 126 operaie. Le cose, in realtà, andarono diversamente. Passando in rassegna tutti gli incendi che devastarono la città, non ci sono tracce dell’incendio della Cotton, mentre sono presenti immagini dell’incendio divampato alcuni anni dopo, il 25 marzo 1911, alla Triangle Shirtwaist Company. Nella fabbrica che impiegava, negli ultimi tre piani, all’incirca 600 operai con turni massacranti e salari molto bassi, in condizioni antigieniche e di scarsissima sicurezza, quel 25 marzo, un incendio si propagò rapidamente, causando la morte di 146 operai della Triangle.
Interessante è anche una breve ricostruzione storica della “Giornata internazionale della donna” per cogliere il suo significato originario che nel tempo è stato smarrito.

Nel VII Congresso della II Internazionale socialista, tenutosi a Stoccarda dal 18 al 24 agosto 1907, si discusse su diversi argomenti, tra cui quelli della questione femminile e della rivendicazine del voto alle donne. Il Congresso, proprio su quest’ultimo argomento, votò una risoluzione nella quale i partiti socialisti si impegnavano a lottare energicamente per l’introduzione del suffragio universale delle donne senza allearsi con le femministe borghesi che reclamavano il diritto di suffragio, ma con i partiti socialisti che lottavano per il suffragio delle donne. Non tutti condivisero la decisione di escludere ogni alleanza con le femministe borghesi. Negli Stati Uniti, la socialista Corinne Brown scrisse, nel febbraio del 1908, sulla rivista The Socialist Woman, che il Congresso non avrebbe avuto alcun diritto di dettare alle donne socialiste come e con chi lavorare per la propria liberazione. Fu lei stessa a presiedere la conferenza tenuta ogni domenica dal Partito socialista di Chicago nel Garrick Theater: quella conferenza, a cui tutte le donne erano invitate, fu chiamata «Woman’s Day», il Giorno della Donna. Si discusse, infatti, dello sfruttamento operato dai datori di lavoro ai danni delle operaie in termini di basso salario e di orario di lavoro e del diritto di voto alle donne.
Quell’iniziativa non ebbe un seguito immediato, ma alla fine dell’anno il Partito socialista americano raccomandò a tutte le sezioni locali di organizzare l’ultima domenica di febbraio 1909 una manifestazione in favore del diritto di voto femminile. Il 28 febbraio 1909, negli Stati Uniti, fu celebrata la prima e ufficiale Giornata della Donna. L’iniziativa del Woman’s Day fu ripetuta anche l’anno seguente. Mentre negli Stati Uniti il Woman’s Day continuò a tenersi l’ultima domenica di febbraio, in alcuni paesi europei (Germania, Svizzera, Austria e Danimarca) la Giornata della Donna si tenne per la prima volta il 19 marzo 1911, data scelta in memoria del 19 marzo 1848, quando, durante la Rivoluzione, il re di Prussia dovette riconoscere la potenza del popolo armato e promettere il riconoscimento del diritto di voto alle donne. Le celebrazioni furono interrotte dalla Prima guerra mondiale, fino a quando a San Pietroburgo, l’08 marzo 1917, le donne della capitale guidarono una grande manifestazione che rivendicava la fine della guerra: la fiacca reazione dei Cosacchi incoraggiò successive manifestazioni che portarono al crollo dello Zarismo. In Italia, la Giornata internazionale della donna fu tenuta per la prima volta nel 1922, per iniziativa del Partito comunista. Nel 1944 si creò a Roma l’UDI, Unione Donne in Italia, cui si deve l’iniziativa di celebrare nuovamente, durante l’o8 marzo 1945, la Giornata della Donna nelle zone dell’Italia libera, mentre a Londra veniva approvata e inviata all’ONU una Carta della donna contenente richieste di parità di diritti e di lavoro. Con la fine della guerra, l’08 marzo 1946 fu celebrato in tutta l’Italia e vide la prima comparsa del suo simbolo, la mimosa, che fiorisce proprio nei primi giorni di marzo.
Nel 1959 le senatrici Luisa Balboni, Giuseppina Palumbo e Giuliana Nenni, presentarono una proposta di legge per rendere la Giornata della Donna una Festa nazionale, ma l’iniziativa cadde nel vuoto. Il 1975 fu designato come “Anno Internazionale delle Donne” dalle Nazioni Unite e l’08 marzo le organizzazioni femminili celebrarono in tutto il mondo la Giornata Internazionale della donna, con manifestazioni che onoravano gli avanzamenti della donna e ricordavano la necessità di una continua vigilanza per assicurare che la loro uguaglianza fosse ottenuta e mantenuta in tutti gli aspetti della vita civile. A partire da quell’anno anche le Nazioni Unite riconobbero nell’08 marzo la giornata dedicata alla donna.

M. Davello, A. Romano

Classe III D
Plesso N. Zingarelli