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Recensione film: “Il mercante di Venezia”

DI:   Micheal Radford.

SCENEGGIATURA:  Micheal Radford.

MUSICHE:  Jocelyn Pook.

PRODUZIONE:   Cary Brokaw, Barry Navidi, Jasa Piette, Edwige Fenech, Micheal Lionello Cowan.

GENERE:  Romantico – drammatico.

DURATA:  124 minuti.

DATA DI USCITA:  11 Febbraio 2005.

SCENOGRAFIA:  Bruno Rubeo.

CAST:  Al Pacino (Shylock), Lynn Collins (Porzia), Joseph Fiennes (Bassanio), Jeremy Irons (Antonio), Kris Marshall (Graziano).

DOPPIATORE:  Giancarlo Giannini (Shylock).

Il film è stato girato a Venezia e presenta delle scene e costumi molto  curati, i colori sono quelli della Venezia reale:  in alcune scene un po’ scuri e tetri, in altre sono più marcate.

Antonio, ricco mercante veneziano, ma con i capitali investiti in navi da carico ancora in viaggio chiede all’ebreo Shylock un prestito di 3000 ducati da dare al nobile Bassanio, affinché quest’ultimo possa corteggiare la ricca Porzia. L’usuraio, però, da sempre maltrattato dal mercante, riesce a fargli sottoscrivere una bizzarra clausola: entro tre mesi, nel caso la somma non venisse restituita, avrà in cambio una libbra di carne del corpo del mercante, da tagliarsi vicino al cuore. Alla scadenza, Antonio non può pagare il debito e Shylock pretende il suo pegno. Le parti si riuniscono, quindi, davanti al Doge, ma proprio quando il destino di Antonio sembra segnato, l’intera vicenda si ritorce contro l’usuraio.

I temi analizzati nell’opera sono: lo scontro tra il mondo ebreo e il mondo cristiano che sfocia nell’antisemitismo, l’amore, l’amicizia e la giustizia, e di come quest’ultima, senza la mediazione della ragione umana, possa di per sé essere brutale, se applicata alla lettera.

In questo film si possono notare varie morali, ma noi ricordiamo che per l’usuraio vale il detto: “I soldi dell’avaro vanno nelle mani dello sprecone” e che comunque le azioni vanno fatte per il bene.

Lucia Apicella, Fabio Fiore, Gaya Masi, Alessandro Panunzio

Classe III A