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La mia domenica dei fiori, la battaglia delle uova e le donne annaffiate

Il Giorno delle Palme io e la mia famiglia rumena festeggiamo “la Domenica dei Fiori”, in questo giorno tutti si scambiano dei rametti di Salice in segno di pace. Inoltre, in questa domenica si festeggiano gli onomastici di tutti coloro che si chiamano con nomi di fiori… Margherita, Rosa, Viola…

Il giorno prima della Domenica di Pasqua nessuno può mangiare e siamo a digiuno tutto il giorno. La sera, invece, andiamo in chiesa che è circondata da candele accese. Tutti i partecipanti alla messa vanno con la propria candela portata da casa sull’altare per accenderla, mentre il prete dice: “Venite a prendere la luce!” (Veniti de luati lumina). Tutti, dopo aver preso la luce, si scambiano le candele e riportano a casa una candela con la fiamma ancora accesa. Questa candela rimane accesa in casa fino a quando non si spegne da sola.

Una volta tornati a casa, la candela viene poggiata su un grande tavolo e tutti i rumeni si siedono attorno e pregano. Sul tavolo c’è una grossa pagnotta di pane benedetto che viene tagliato in tanti piccoli pezzi dalla donna più anziana. I pezzi sono passati di mano in mano per essere mangiati dal più piccolo al più grande.

Anche per noi romeni il simbolo pasquale è l’uovo, ma non quello di cioccolata, ma le uova colorate che vengono preparate in casa.

Qualche giorno prima della Pasqua, infatti, io con mia madre abbiamo fatto bollire l’acqua in un pentolino in cui abbiamo versato delle sostanze  o sotto forma di polvere o liquide) di color rosso, giallo, blu, verde e rosa. Il colore rosso lo ha preparato mia nonna, usando le foglie di cipolla rossa. In questa acqua colorata abbiamo immerso delle uova  e abbiamo aspettato che il guscio si colorasse. Quando abbiamo visto che le uova erano pronte, abbiamo aspettato che l’acqua si raffreddasse e abbiamo preso le uova e le abbiamo fatte asciugare. Papà ha comprato questi colori per le uova in un negozio in cui vendono tutti i prodotti romeni e in ogni bustina c’era il colore e il guanto dello stesso colore.

Ogni famiglia ha portato le uova colorate che aveva preparato sulla grande tavolata e sono state messe in un grande contenitore al centro assieme a tutte le altre. Dopo, ognuno ha preso un uovo a caso e abbiamo fatto la Battaglia delle Uova. Ognuno impugna un uovo sodo colorato lasciando libera la parte della punta e lo batte con la punta di un altro uovo di un avversario e viceversa, gridando: “Cristo è risorto” e l’altro risponde: “Davvero è risorto”. Dopo tantissime sfide, vince chi ha l’uovo più resistente e rappresenta colui che vivrà più a lungo, invece coloro che hanno le uova rotte devono mangiare tutte le uova restanti. Dopo aver mangiato le uova, le bucce vengono conservate e seminate sotto gli alberi. La cena continua e, dopo aver mangiato le uova sode, si mangia una zuppa acida chiamata “ciorba”, cioè un’ insalata, sottaceti e agnello al forno. Anche questo pasto viene diviso in parti uguali dalla donna più anziana e viene distribuito con lo stesso rito del pane, dal componente più piccolo del gruppo al componente più grande.

Come dolce, abbiamo mangiato la “pasca”, cioè una torta a forma tonda che rappresenta la culla di Gesù e sopra viene fatto il segno della croce. Il lunedì di Pasqua, invece, vengono “Annaffiate le Donne” con acqua fredda. Tutte le donne adulte in questo giorno si preparano con dei vestiti eleganti e profumo di fiori. Le donne, infatti, rappresentano i fiori e ci si augura che tutto l’anno rimangano belle, fresche e in salute. La donna più giovane si arrampica  su di un albero dal quale versa secchi di acqua fredda sul gruppo di donne che è posizionato sotto l’albero e che vengono “Innaffiate” per tutta la mattinata mentre tutti gli altri scherzano, si divertono e bevono.

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Simona Stirbu

Classe V B
Plesso San Lorenzo