lostrillo.news
OLYMPUS DIGITAL CAMERA

“Matilde” di R. Dahl

Per il progetto Libriamoci, abbiamo cominciato a leggere il libro di Roald Dahl intitolato: “Matilde”.

Era una bambina diversa dalle altre, a tre anni sapeva già leggere e scrivere da sola. Ogni pomeriggio, quando la madre andava in città a giocare a bingo, il padre a lavoro e il fratello a scuola, lei andava in biblioteca a leggere libri. Qui la accolse la signorina Felpa che le chiese con chi fosse venuta; Matilde rispose che era arrivata lì da sola. La signorina Felpa, a quel punto, le domandò che cosa volesse leggere e la bambina le rispose che avrebbe cominciato con i libri per bambini e li lesse tutti. Finiti quelli, Matilde chiese altri libri e la signorina Felpa le diede un romanzo.

Alla signorina Felpa dispiaceva quando, giunta l’ora, doveva andare da Matilde e dire che doveva andar via. Così la signorina Felpa informò Matilde che poteva portare a casa i libri che voleva. E così fece. Matilde ogni pomeriggio leggeva i libri in casa sua con una tazza di cioccolata calda, finché un giorno davanti al televisore il padre le strappò il libro dalle mani. Matilde provò a spiegargli che quel libro non era suo, ma era della biblioteca. Il padre di Matilde vendeva auto usate e usava la segatura per ringiovanire le macchine e il trapano per mandare indietro il contachilometri. Il padre di Matilde aveva una chioma nera e quel giorno Matilde mise un po’ di tinta nel barattolo di gelatina. E i suoi capelli diventarono biondo platino.

Quando Matilde cominciò ad andare a scuola, la sua maestra, la signorina Dolcemiele, le chiese se sapeva la tabellina del due, ma Matilde le sapeva tutte. Poi la signorina Dolcemiele disse agli alunni che due volte a settimana avrebbe fatto lezione la preside, la signorina Spezzindue, una donna molto crudele. La signorina Dolcemiele andò a casa dei genitori di Matilde e li informò che la loro figlia era un genio, ma loro negarono. Un giorno a scuola, durante la ricreazione Ortensia, una bambina più grande, disse a Matilde e a Violetta che con la Spezzindue non si scherzava, odiava tutti i bambini. Infatti, la Spezzindue fece volare dalla finestra una bambina con le trecce, perché la odiava. Bruno Mangiapatate, rubò un pezzo di torta alla Spezzindue e lei si infuriò. Dopo un po’, i genitori di Matilde se ne andarono per sempre dalla città e Matilde restò per sempre con la signorina Dolcemiele.

Giulia Ruggiero

Classe I D